Abbiamo chiesto ai nostri amici fotografi, se qualcuno di loro avesse voglia di raccontarci il proprio “come lavoro”, beh hanno accettato tutti!!! Ecco l’intervista di Marco, l’ultima del team Pentaphoto, ma ci sono anche quella di Alessandro e Giovanni.
Dopo 5 anni come agente immobiliare, ho preferito proseguire la strada intrapresa da mio papà. Ho iniziato così a collaborare con la mia famiglia e a fare il fotografo.
Nome: Marco Trovati
Lavoro: fotografo
Fissa del momento: golf
Telefono in tasca: iPhone5
Computer sulla scrivania: Mac Mini 18”
Il tuo lavoro in 3 parole: bello, faticoso, diverso
Di che app/programmi/tool non puoi fare a meno?
Non posso fare a meno della mia macchina fotografica.
Com’è organizzata la tua scrivania?
C’è il PC, un’agenda, una penna e una calcolatrice.
Quali sono i tuoi strumenti di lavoro?
Il computer, telefono e macchina fotografica.
Come organizzi le tue attività? Che metodo usi per segnarti le cose da fare?
Mi affido soprattutto alla mia memoria oppure mi annoto qualche appunto sullo smartphone o sull’agenda.
Metodo preferito per prendere appunti?
Foglio e penna.
A parte telefono e computer di che gadget non puoi fare a meno?
L’orologio, non lo tolgo nemmeno per dormire
C’è un gadget a cui sei rimasto terribilmente affezionato?
L’orologio (di cui sopra, Ndr) che mi è stato regalato da mia moglie quando ci siamo fidanzati.
Ti piace ascoltare musica mentre lavori? Che genere di musica ascolti?
Non sono un grande appassionato di musica, ascolto per lo più la radio in macchina mentre guido.
Cosa stai leggendo in questo momento?
“Inglese in 21 giorni” di Massimo De Donno , Giacomo Navone, Luca Lorenzoni.
Cosa pensi, o almeno credi, di sapere fare bene nel tuo lavoro?
Il nostro lavoro è fatto di attimi ed io credo di saper cogliere l’attimo più giusto!
E nella vita di tutti i giorni in cosa sei il migliore?
Penso di essere un buon padre e un buon marito.
Se non facessi questo lavoro cosa credi staresti facendo? E cosa ti piacerebbe invece fare?
Mi sarebbe piaciuto fare quello che faccio, probabilmente però, se non avessi inseguito la strada della fotografia avrei continuato a fare l’agente immobiliare.